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Vi presentiamo Marlon Mustapha

Moreno Longo sapeva esattamente cosa aspettarsi quando Marlon Mustapha è stato ingaggiato dalla squadra tedesca del Mainz 05.

“È un giocatore che nonostante la giovane età ha già una buona esperienza. Ha una grande forza fisica e la capacità di attaccare gli spazi. Può avere un grande futuro con il Como”, ha detto l’allenatore. 

Ma cosa succede fuori dal campo?

Nell’ultima puntata della nostra serie di presentazioni dei nuovi arrivi al Sinigaglia, il 22enne austriaco ci racconta come si è ripreso dall’infortunio che pensava potesse porre fine alla sua carriera. Ci racconterà anche del suo ambientamento in squadra con gli scherzi da spogliatoio e la sua rosa ideale per una partita di calcio a 5.

Com’è iniziato tutto?

“In realtà sono l’unica persona della mia famiglia che gioca a calcio. Quando ho iniziato non avevo un club o una squadra. In Germania giocavamo al campetto. Il mio ricordo più vecchio e nitido sulla prima partita di calcio che ho visto risale all’europeo del 2008”.

Chi ti ha influenzato di più?

“Potrebbe sembrare strano, ma sono stato io stesso essendo l’unico a giocare a calcio in famiglia. Quando sono cresciuto e ho continuato con il mio percorso, mia madre mi ha supportato molto”

Tifi qualche squadra?

“Non ho mai tifato per una squadra in particolare. Faccio il tifo per Cristiano Ronaldo, ma non passo molto tempo a guardare partite quando non gioco o alleno”. 

Segui altri sport?

“No, non proprio (ride). Quando sono a casa a fine giornata, sono contento di non dover guardare partite di calcio. Mi piace rilassarmi sul divano guardando Netflix. Mi è piaciuto Walking Dead. Mi ha fatto divertire”. 

Per quanto riguarda la musica, hai un genere preferito?

“Ascolto generi molti diversi, ma in generale mi piace la musica aggressiva”.

La musica fa parte della tua routine il giorno della partita?

“L’unica cosa che faccio, il giorno della partita, è svegliarmi con una doccia fredda. È molto importante per attivare tutto il corpo. Poi, appena esco dall’hotel, ho sempre le cuffie. Da quel momento fino a quando non scendiamo in campo. Preferisco non parlare con nessuno ed isolarmi un po’”. 

Qual è la sfida più difficile che hai affrontato?

“A settembre dello scorso anno ho affrontato un grande infortunio. Non si sapeva se sarei stato in grado di continuare a giocare. È stato un periodo molto duro in cui ho perso 10kg e ho subito 4 interventi chirurgici. È stato davvero un periodo difficile”. 

“La parte anteriore della mia gamba, il quadricipite, era quasi lacerata ed hanno dovuto ricomporla. Ogni fibra era andata” 

“Ho sofferto di sindrome compartimentale per prima cosa. Poi, dato una particolare condizione genetica, il troppo sangue nella gamba stava dando vita ad un nuovo osso. Non potevo piegare la gamba ed è stato come avere una sola gamba per quasi tre mesi”. 

“Non è stato facile recuperare, non parlo solo di forma fisica ma anche dell’aspetto mentale. Credo che sia stata la parte più importante da superare”. 

Come hai fatto a restare concentrato?

“Le persone intorno a me mi hanno aiutato. Non mi stavo arrendendo, ma non sapevo come andare avanti. La mia ragazza, il mio manager e mia madre erano tutti lì per me. Mi dicevano sempre di continuare ad andare avanti e che tutto sarebbe andato bene”. 

Questo ha influenzato il tuo modo di vedere la vita?

“Mi dico sempre, soprattutto quando le cose si fanno difficili, sii a tuo agio nell’essere scomodo”. 

Oltre questo, che consiglio daresti ai giovani?

“Se hai un sogno, lavora molto e credi in te stesso. Continua ad andare avanti, fai dei sacrifici e se ti capita un’occasione coglila”.

Qual è il miglior consiglio che ti hanno dato? 

“Ci sono stati degli allenatori che nel corso degli anni mi hanno detto cose che ho ancora nitide in testa. Poi il mio manager. Anche lui ha giocato a calcio e abbiamo un rapporto molto stretto. Capita che parliamo anche tre volte al giorno. I consigli migliori che ho avuto arrivano da una combinazione di questo”. 

Hai un talento nascosto anche fuori dal campo?

“No, mi alleno e vado a casa. Sono felice di passare il tempo libero sul divano con la mia ragazza e il suo cane che ora è anche il mio”. 

Anche Adrian Šemper ha un cane, potrebbe capitare di trovarvi passeggiare in gruppo a Como?

(Marlon ride) “Abbiamo un Husky di Pomeriana. È molto dolce”. 

Ok. Oltre a portare a spasso il cane, cosa ti piace di Como?

“Mi piace il clima. Ma soprattutto l’atmosfera e la gente. Sono stato accolto molto velocemente. L’atmosfera italiana, il lago è tutto perfetto. Vivere dove la gente viene in vacanza è una vera fortuna”. 

Quindi ti stai ambientando bene? E com’è andato il ritiro pre-campionato?

“Per fortuna le prime due settimane e mezzo sono stato da solo. Poi è arrivato Ben Kone, ma non è andata troppo bene. Quel ragazzo russa in una maniera incredibile. Non riuscivo a dormire! Ho dovuto dormire con le cuffie per cancellare il rumore!”

“Ma questo è un gruppo di ragazzi divertenti. Si fanno sempre scherzi a vicenda e ci divertiamo sempre quando siamo insieme. Liam (Kerrigan) è probabilmente il più burlone, è il migliore”.

Hai mai dovuto cantare una canzone come nuovo giocatore? 

“C’è la tradizione del cantare una canzone, ma si può evitare pagando una cena alla squadra. Credo che farò così!”.

Infine, se dovessi fare la formazione per una squadra di calcio a 5, chi sceglieresti?

“Cristiano Ronaldo, sicuramente. Ronaldinho. Zinedine Zidane e in porta metterei Manuel Neuer”.

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